Per puro caso, mentre rimettevo
in ordine la mia libreria, ho ritrovato questo romanzo acquistato quattro,
cinque anni fa: La solitudine dei numeri primi. Così, preso dalla voglia di
leggere qualcosa di nuovo di diverso e contemporaneo mi sono avventurato in
questo libro.
Paolo Giordano
Mondadori
★★★
La storyline principale è molto
bella e accattivante, forse a tratti un po’ scontata, come il fatto che i due
protagonisti si sarebbero incontrati nella scuola e fuori. Alice ha sempre
avuto problemi di anoressia e ha una grossa cicatrice, morale e fisica che la
segna e la fa sentire a disagio costantemente, mentre Mattia, il
co-protagonista ha un passato difficile alle spalle che continua a perseguitarlo.
Sua sorella Michela, a causa di una sua distrazione quando era piccolo,
scomparve e questo ha causato in lui una profonda ferita che lo porta
continuamente a tagliarsi le vene. Il romanzo si articola, inizialmente su due
linee temporali e spaziali distinte, che pian piano si incontrano nella parte
centrale della storia per poi diversi nuovamente quando destini dei due
protagonisti, li porteranno ancora una volta su strade diverse. Per quanto sia
stato uno romanzo che ha avuto molto successo e un seguito abbastanza forte sia
a livello mediatico che cinematografico, non mi ha entusiasmato tanto, poiché
ho ritrovato alcune parti molto lente e noiose, sebbene fossero tutte ben
concepite e strutturate per rendere la trama più veritiera e avvincente. La
scelta del titolo, come spiegato dall’autore e dall’editore, è affidata al a
fatto che Mattia ha deciso di assegnare a lui e ad Alice i due numeri primi che
rappresentano la loro essenza.
Paolo Giordano (Torino, 19
dicembre 1982)
è uno scrittore italiano.
Nel 2008 ha vinto il premio
Strega con
il suo primo romanzo, La
solitudine dei numeri primi.
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